In che modo si calcola il periodo fertile per il concepimento?

Una donna che desidera fortemente avere un figlio, dovrebbe essere a conoscenza dell’argomento che stiamo per trattare in questo articolo, ovvero del periodo fertile per il concepimento. Non tutti i giorni di un ciclo mestruale sono ideali per rimanere incinta, ma è opportuno rispettare una puntuale tempistica per realizzare il proprio sogno. Se il desiderio è dunque quello di diventare genitori, la coppia dovrà avere rapporti sessuali subito prima o subito dopo l’ovulazione. Qui si registrano proprio i giorni più fertili per una donna e quelli che potrebbero così favorire l’arrivo di un bebè. Approfondiremo attentamente l’argomento di seguito, per aiutarti a fare chiarezza su questa tematica che sta a cuore a molte donne.
Quali sono i giorni fertili durante il ciclo mestruale
Per capire quale sia il periodo fertile di una donna è opportuno partire dal ciclo mestruale, che dura generalmente 28 giorni. Questa fase viene scandita da tre periodi precisi:
- Pre-ovulatorio: dura in media 14 giorni circa ma può variare da donna a donna. In questo periodo l’ipofisi produce gli ormoni che stimolano l’ovaio a sviluppare i follicoli responsabili della produzione degli estrogeni. Questi agiscono sull’utero e lo preparano in caso di un’eventuale gravidanza;
- Fase ovulatoria: che dura un giorno è il preciso momento in cui l’ovulo è pronto per essere fecondato. Coincide con la fuoriuscita dell’ovocita dal follicolo.
- Post-ovulatorio: dura 14 giorni circa e in questo momento il follicolo diventa corpo luteo e si sposta dall’ovaio all’utero mentre continua a produrre progesterone. Viene preparato l’utero e quindi se una donna in questo periodo ha rapporti sessuali l’ovocita può essere fecondato.
Nel caso in cui non vi sia la fecondazione si assiste all’inizio del flusso mestruale grazie al processo di sfaldamento del rivestimento interno dell’utero.
Come si calcola quindi il periodo fertile?
La finestra temporale che permette a uno spermatozoo di fecondare un ovocita, e avviare così la gravidanza, corrisponde così al periodo fertile. Si considerano in media cinque giorni fertili ogni mese, ai quali si aggiungono ulteriori giornate che precedono la fase ovulatoria. Gli spermatozoi possono vivere diverse ore e potranno così attendere l’arrivo di un ovocita maturo. Per questo si considerano più giornate fertili. In linea generale possiamo dire che per effettuare il calcolo bisogna sottrarre 18 giorni dalla durata del corta dei 12 cicli precedenti, e 11 giorni dal più lungo periodo. Ciò significa che se tra un ciclo e l’altro passano 25-28 giorni, il periodo di concepimento si può verificare tra il 7° e 17° giorno.
Quali sono i metodi da usare?
Solitamente una donna si affida al metodo del calendario, alla temperatura basale o al controllo del muco cervicale. Utilizzando il primo metodo si considera una previsione rispetto alla data delle prossime mestruazioni, partendo dall’ultimo ciclo avuto. Nel caso delle temperatura basale si effettua la misurazione quotidiana: è bene sapere che il valore aumenta dopo l’ovulazione per 0,2 e 0,5°C, andando oltre i 37°C. E resterà costante questa temperatura per diversi giorni che anticipano la mestruazione successiva. Infine se si vuole controllare il muco cervicale, bisogna considerare la sua variazione in termini di consistenza. Parliamo del muco che viene prodotto a livello del collo dell’utero. Nei giorni che precedono l’ovulazione diventa molto più fluido ed elastico.
Ricordiamo inoltre che è possibile acquistare in farmacia degli stick appositi che servono per calcolare l’ovulazione. In questo modo si potrà testare se l’ovulazione è in corso oppure no.