Colon irritabile e gestione dell’IBS-D
Il colon irritabile, noto anche come sindrome dell’intestino irritabile (IBS-D), è una condizione gastrointestinale cronica caratterizzata da sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza che colpiscono il tratto di intestino crasso chiamato colon. Per coloro che ne soffrono, gestire i sintomi può rappresentare una sfida quotidiana. La sindrome dell’ intestino irritabile è una condizione complessa che coinvolge una combinazione di fattori, tra cui disfunzioni intestinali, infiammazione, disbiosi intestinale e sensibilità ai cibi e allo stress. Sebbene la causa esatta dell’IBS-D non sia del tutto nota, una serie di fattori possono contribuire allo sviluppo e all’aggravamento dei sintomi. Tuttavia, con il giusto approccio, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita e ridurre l’impatto che questa condizione ha sul benessere generale. In questo articolo, esploreremo le strategie più efficaci per gestire il colon irritabile.
Piano alimentare: cambiamenti da apportare
La dieta svolge un ruolo fondamentale nella gestione dell’IBS-D. Molte persone con questa condizione notano un miglioramento dei sintomi quando modificano la loro alimentazione. Ecco alcuni consigli dietetici utili:
- Diario alimentare: per chi non è pienamente sicuro di soffrire di questa condizione, o semplicemente non è consapevole di quale sia l’effettiva causa del suo malessere, il diario alimentare può essere un’ottima risorsa. Si possono così identificare più facilmente i cibi che scatenano i sintomi. Una volta individuati i trigger alimentari, è possibile eliminarli o limitarne il consumo.
- Dieta a basso contenuto di FODMAP: i FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides, and Polyols) sono carboidrati a catena corta che possono essere mal assorbiti nell’intestino, causando sintomi dell’IBS-D. Includono polimeri oligosaccaridi a catena corta del fruttosio, galatto oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi ed alditoli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo). Seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP può aiutare a ridurre i sintomi gastrointestinali.
- Fibre solubili: le fibre solubili, come quelle presenti nella farina d’avena, nella frutta e nella verdura, possono contribuire a migliorare la consistenza delle feci e ridurre la frequenza della diarrea. Possono aiutare anche cibi diversamente lassativi come i kiwi e fattori probiotici.
- Evitare alimenti trigger: alcuni alimenti comuni che possono scatenare i sintomi dell’IBS-D includono latticini, cibi piccanti, caffeina, alcol e cibi fritti. Evitare o limitare il consumo di questi alimenti può aiutare a ridurre i sintomi.
Gestione dello Stress
Lo stress può aggravare i sintomi dell’IBS-D. Imparare a gestirlo può essere fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa condizione. Ecco alcune strategie per gestire al meglio il nervosismo:
- Esercizio fisico: l’attività fisica regolare può aiutare a ridurre lo stress e migliorare la funzione intestinale. Non importa praticare sport impegnativi o estremamente dinamici, anche una breve passeggiata può fare la differenza. Il massaggio naturale dell’intestino indotto dal movimento fisico, così come la ventilazione diaframmatica, favoriscono il transito intestinale.
- Tecniche di rilassamento: secondo le ipotesi più attendibili, all’origine della IBS-D ci sarebbe una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose che innervano l’intestino e muscoli intestinali. Una possibile strategia per gestirne i sintomi è quello di praticare tecniche come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga e la mindfulness al fine di ridurre lo stress e promuovere il rilassamento.
- Supporto sociale: condividere le proprie esperienze con amici, familiari o un gruppo di supporto può fornire un sostegno emotivo prezioso. È inoltre molto importante chiedere l’aiuto di medici ed esperti per affrontare al meglio la situazione.
Approccio Farmacologico
In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a farmaci per gestire i sintomi dell’IBS-D. Questi possono includere:
- Antidepressivi triciclici: possono avere un effetto antidolorifico e antidepressivo. Secondo alcune fonti, questi medicinali possono aiutare a ridurre il dolore addominale, il gonfiore e la diarrea. Di conseguenza, se il medico lo ritiene appropriato, potrebbe optare per la loro prescrizione.
- Lassativi, farmaci contro la costipazione e antidiarroici: a seconda del caso, possono essere prescritti prodotti lassativi o farmaci per la costipazione come la linaclotide o la prucalopride, per i pazienti che manifestano costipazione predominante. Mentre per chi soffre di sindrome del colon irritabile con diarrea predominante, il medico può intervenire prescrivendo farmaci antidiarroici come la loperamide.
- Anticolinergici-antispastici (antimuscarinici): vengono impiegati per il trattamento della sindrome del colon irritabile poiché aiutano a ridurre la secrezione gastrica e la motilità intestinale, sintomi comuni della condizione.
- Probiotici: per quanto riguarda l’impiego dei probiotici, c’è disaccordo tra gli esperti riguardo al loro effettivo beneficio nell’IBS-D. Talvolta vengono consigliati per alterare la composizione del microbiota intestinale al fine di alleviare il disagio addominale, il gonfiore e il gas associati all’IBS-D. Nonostante ciò, la maggior parte delle combinazioni probiotiche non sembra offrire un reale aiuto nel gestire i sintomi. Tuttavia un reale beneficio invece può essere dato dall’integrazione di batteri in grado di produrre butirrato direttamente nel colon. Il butirrato è un acido grasso a catena corta prodotto naturalmente dal microbiota intestinale quando fermenta le fibre alimentari. Si ritiene che abbia diversi effetti benefici sulla salute dell’intestino, tra cui la regolazione dell’infiammazione e la protezione della mucosa intestinale. Per questo, farmaci come il Butirrisan possono aiutare a contrastare l’IBS-D.