Glicemia alta: sintomi e dieta
Per capire cause e sintomi di un valore di glicemia alta occorre una premessa importante. La glicemia è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue. E’ strettamente collegata al diabete (se la glicemia supera determinati valori ), e la si misura in mg/dl per la concentrazione di glucosio nel sangue.
Dopo aver già parlato di valori di ferritina e bilirubina, affrontiamo anche questo altro valore cercando di capire da cosa può esser provocato.
Che cosa è il glucosio?
E’ un monosaccaride di grande importanza biologica in quanto rappresenta una delle principali fonti di energia dell’organismo. E’ presente nel sangue, in condizioni normali e a digiuno, nella quantità di 1 g per litro circa è presente sotto forma semplice o di molecole complesse composte da diverse unità di glicogeno, amidi, cellulosa. In assoluto è il glucide più utilizzato ed è contenuto in numerosi frutti. Possiede un potere dolcificante circa dimezzato rispetto a quello del saccarosio. I disaccaridi e i polisaccaridi vengono scissi prima di essere assorbiti e, quindi, trasportati al fegato che lo ridistribuisce ai diversi organi per gli utilizzi metabolici o lo accumula sotto forma di glicogeno.
I sintomi della glicemia alta
La glicemia è regolata da un complesso di meccanismi neurormonali e metabolici che ne impediscono forti oscillazioni in difetto o in eccesso. Aumenta nei soggetti diabetici e si abbassa nel digiuno prolungato. Se l’apporto di glucosio con le scorte è insufficiente, la glicemia si abbassa (ipoglicemia) e inizia a manifestarsi la sofferenza cerebrale con capogiri e senso di spossatezza. Se il glucosio scarseggia e non c’è sufficiente apporto di carboidrati, il fegato sintetizza glucosio da proteine e da lipidi con un processo denominato gluconeogenesi. Tale processo provoca però un eccesso di urea sovraccaricando i reni e inoltre accumula scorie provenienti dall’utilizzo degli acidi grassi con conseguente acidosi.
Come si misura la glicemia
La misurazione dei livelli ematici di glucosio è oltremodo semplice, basta infatti un prelievo di sangue; chi, come i diabetici, ha la necessità di monitorarla spesso può ricorrere a kit di misurazione che usano diverse tecniche. La più tradizionale è quella che sfrutta l’analisi di una goccia di sangue prelevata con una puntura sul polpastrello.
I cibi contenenti indice glicemico
I cibi ad alto indice glicemico (carboidrati semplici) aumentano i livelli di zucchero del corpo rapidamente, mentre cibi a basso indice glicemico aumentano i livelli di zucchero del corpo lentamente.
La risposta del corpo al cibo si riferisce a diversi fattori tra cui, l’età, il livello di attività, i livelli di insulina, l’ora del giorno, la quantità di fibre e di grassi presenti negli alimenti e ciò che è stato mangiato assieme al cibo.
Oltre a questo dato, altri fattori come il rapporto tra carboidrati e come il cibo è stato cucinato determinano il modo in cui il livello di zucchero nel corpo varia dopo aver mangiato. Gli alimenti che hanno un basso indice glicemico avranno uno scarso effetto sui livelli di zucchero del corpo. Inoltre, alimenti che hanno un alto indice glicemico avranno un effetto immediato sui livelli di zucchero nel sangue.
Esempi di alimenti ad alto contenuto glicemico, in grado di causare glicemia alta, sono il pane bianco, le bibite, i cibi ricchi di grassi come la panna, le barrette di cioccolato ecc.
Glicemia alta: dieta
I cibi che contengono basso indice glicemico rilasciano gradualmente il glucosio nel sangue. Gli alimenti che contengono carboidrati sono solitamente ad alto indice glicemico e hanno un maggiore effetto sulla glicemia, come la pasta, il pane e le patate. Anche i carboidrati influenzano i livelli di zucchero nel corpo. Alcuni alimenti che contengono basso indice glicemico sono il pane di segale integrale, ricco di cereali, i cereali per colazione (crusca di grano, orzo e avena), frutta, lenticchie, soia, fagioli, ecc.
L’indice glicemico è un utile strumento di pianificazione dei pasti, soprattutto quando gli individui soffrono di glicemia alta e devono monitorare le proprie reazioni individuali agli alimenti. Inoltre, gli alimenti a basso indice glicemico rilasciano gli zuccheri nel corpo gradualmente e sostengono i livelli di energia per lunghi periodi di tempo.
Il primo passo da compiere per prevenire una glicemia alta è assicurare al nostro organismo la corretta ripartizione giornaliera dei macro-nutrienti è la seguente:
carboidrati: minimo 45%, proteine: minimo 15%, grassi: minimo 25%. Il restante 15% deve essere personalizzato in base al grado di sedentarietà del soggetto.
Sono sicuramente sconsigliati i cibi con zucchero aggiunto che abbiano un’alternativa senza zucchero (marmellate senza zuccheri aggiunti -sia zucchero bianco, sia di canna, sia succo d’uva o di mela, con un contenuto calorico inferiore alle 150 kcal/100 g. E’ importante inoltre includere nella dieta tutti quegli alimenti che hanno un alto indice di sazietà come per esempio la frutta e la verdura. Sono decisamente da evitare le abbuffate; la raccomandazione principale è quindi quella di consumare piccoli pasti ripartendoli correttamente durante la giornata senza saltarli e senza anticiparli o ritardarli in modo eccessivo.
Ogni patologia minore può essere decisamente meglio gestita se il soggetto ha un buon stile di vita. L’alimentazione quindi è un’arma in più che è tanto più potente quanto più si vive meglio. Per esempio è decisamente inutile occuparsi di mangiare bene se poi si fuma, si ha una vita totalmente sedentaria, ci si concede troppo spesso agli alcolici ecc.