Nasce il corso in Filosofia Psicologica dell’Università Popolare degli Studi di Milano

In un’epoca segnata da crescenti disagi emotivi, ansie collettive e una ricerca quasi spasmodica di equilibrio, l’Università Popolare degli Studi di Milano propone un modello formativo che pone la persona al centro, in modo integrato e consapevole. Non si tratta soltanto di un corso di laurea, ma di un progetto educativo e culturale che guarda al benessere nella sua accezione più ampia: fisico, mentale, relazionale.
È il Corso di Laurea Triennale in Filosofia Psicologica, una proposta accademica unica nel suo genere in Italia, pensata per coniugare i fondamenti filosofici con l’efficacia pratica delle tecniche di coaching e delle relazioni d’aiuto.
La scelta di fondere approcci umanistici e competenze applicative non è casuale. L’ateneo milanese, legale in Italia in forza del riconoscimento garantito dalla Convenzione di Lisbona e confermato da diversi pronunciamenti giurisprudenziali, ha strutturato un piano di studi che mira a formare figure professionali capaci di intervenire nei contesti dove il malessere non richiede diagnosi cliniche, ma ascolto attivo, empatia, capacità di guida e motivazione. Una laurea, dunque, che non forma psicologi, ma coach, consulenti della persona, facilitatori di processi di consapevolezza e trasformazione.
Il corso ha una forte valenza innovativa. Come ha dichiarato il preside Marco Grappeggia, “la psicologia, intesa nel senso più tradizionale, ha spesso mostrato i suoi limiti nel rispondere alle esigenze contemporanee. Noi crediamo che il benessere si generi da una visione filosofica dell’esistenza, orientata alla progettualità, all’ottimismo e al superamento delle narrative limitanti legate al passato. La mente non è una macchina da riparare, ma uno strumento da saper utilizzare.” Ed è da questa premessa che nasce un percorso accademico destinato a chi cerca senso, strumenti e prospettive.
Il piano di studi alterna materie più classiche come Storia della filosofia, Sociologia, Psicologia generale e Filosofia del linguaggio, con insegnamenti orientati all’applicazione diretta come Public Speaking, Tecniche di negoziazione, Intelligenza Artificiale e coaching, Psicosessuologia, Teoria e pratica della meditazione. Particolare rilievo è dato alla cosiddetta “psicosofia”, ovvero un approccio che, senza scadere nell’auto-aiuto o nella retorica motivazionale, punta a sviluppare negli studenti una competenza interiore spendibile in contesti professionali complessi.
L’intero corso si sviluppa in modalità online, su una piattaforma didattica avanzata che garantisce l’accesso h24 ai materiali, ai video, ai test di autovalutazione e ai forum di discussione. Una scelta non solo tecnologica, ma culturale: lo studio flessibile, incentrato sullo studente e sulle sue esigenze reali, diventa parte integrante di un percorso che intende favorire l’autonomia e la consapevolezza. L’Università Popolare degli Studi di Milano ha fatto dell’accessibilità uno dei suoi punti di forza, consentendo anche a chi lavora o ha impegni familiari di intraprendere un percorso formativo di alto profilo, con validità legale e riconosciuto anche all’estero grazie agli strumenti di equipollenza previsti dalla normativa comunitaria.
Un’altra peculiarità del corso è l’inserimento, come materia facoltativa extracurricolare, dell’Esperanto: una lingua che oggi ha scarsa spendibilità commerciale, ma fortissima valenza simbolica.
L’insegnamento dell’Esperanto, come spiegato dallo stesso preside Grappeggia, rappresenta una scelta ideologica precisa, un invito a riscoprire i valori dell’universalità, dell’integrazione tra i popoli, del superamento delle barriere linguistiche e culturali. Un elemento che si inserisce pienamente nella visione etica e inclusiva dell’ateneo, che non si limita a formare competenze, ma intende formare coscienze.
Il benessere, quindi, come filo conduttore di tutta l’esperienza formativa. Ma non un benessere inteso in senso generico o superficiale, bensì il risultato di un cammino personale e professionale che attraversa la conoscenza, la consapevolezza, la responsabilità. Il coaching diventa lo sbocco professionale, ma anche una metafora pedagogica: guidare altri verso un obiettivo presuppone, prima di tutto, aver intrapreso un proprio percorso interiore.
In un tempo in cui la salute mentale è al centro dell’agenda pubblica, ma anche terreno fertile per derive commerciali, l’Università Popolare degli Studi di Milano sceglie una strada diversa. Costruisce una proposta fondata sulla serietà accademica, sull’inclusività e sulla valorizzazione del pensiero critico. Lo fa con coerenza, in piena legalità, e con una visione nitida: educare al benessere, formare alla libertà.








